TUTTO IL MONDO è RUCCUTONE
James, da ubriachi si firma meglio
Il 40enne David James torna "Calamity", ma non per le sue papere in porta: l'ex portiere della nazionale inglese fa discutere questa volta per le modalità con cui è avvenuto il suo trasferimento al Bristol. "Quando ho firmato ero ubriaco", ammette candidamente
Il portiere inglese David James è noto per le sue papere in mezzo ai pali ma questa volta a far parlare sono le modalità del suo ultimo trasferimento, quello al Bristol City, squadra che milita nella League Championship, la Serie B inglese.
E' proprio l'ormai 40enne "Calamity" James ad ammettere candidamente dalle colonne del "Daily Star" di essere stato completamente ubriaco al momento di firmare con i Robins. “Pensavo che sarei rimasto al Portsmouth, altrimenti sarei potuto andare in un club di Premier o addirittura in Scozia – dice il portiere nell'intervista – mentre decidevo sul mio futuro, ho dovuto anche organizzare il mio matrimonio con Amanda e allora le due cose si sono mischiate". Con troppa Creme de Menthes, come ammetterà poi.
Infatti il day-after le nozze, e i relativi festeggiamenti, arriva una chiamata da un numero sconosciuto: "Di solito non rispondo, ma ero ancora ubriaco e quindi l'ho fatto". La voce nell'apparecchio è quella di Steve Coppell, manager del Bristol City che gli fa: "Ehi Dave, mi chiedevo se avessi voglia di venire a dare un'occhiata al nostro club?". La risposta, anche grazie all'alcool in circolazione, è positiva: "Fosse stato qualcun altro, non l'avrei preso in considerazione, ma il respetto che ho per Steve mi ha spinto ad accettare subito". Trattativa lampo e firma sul contratto di un anno, anche per stare vicino alla propria famiglia, che vive nel Devonshire.
Con il senno di poi, forse il buon Coppell avrebbe fatto meglio a pensarci due volte: l'avventura del manager ad Ashton Gate dura solo due partite (ora c'è Keith Millen), e quella di James si sta rivelando a dir poco disastrosa. Il Bristol occupa l'ultima posizione della League Championship e David ha preso 23 gol in 13 partite. Davvero niente male per un rilancio. Con questo trasferimento infatti il volenteroso Calamity avrebbe voluto riavvicinarsi alla nazionale di Capello, assaporata per l'ultima volta in Sudafrica dopo le papere di Robert Green. Missione riuscita? Forse no.
28 ottobre 2010 a 10:52
Ma che vuol dire "addirittura in Scozia"?… stai bene a Bristol, ohi Calamity!
28 ottobre 2010 a 10:59
Già il soprannome CALAMITY me fa piscià sotto dalle risate…se guardiamo le papere non se capisce come hanno fatto a metterglielo…
28 ottobre 2010 a 11:27
E' l'accento che confonde Casciavì… Calamity sta per "calamità, disastro".
28 ottobre 2010 a 11:38
Io ho comprato la mia attuale auto ubriaco…mentre il tipo mi riempiva di chiacchiere lo fermo e gli dico: "C'è l'aria condizionata?" "Sì?" "La compro". Va per chiedermi l'anticipo e io "Finanzio tutto il costo dell'auto"…dopo di che son tornato a casa a dormire perché avevo la testa che mi scoppiava. Solo quando mi son svegliato ho realizzato che avevo comperato una Fiat Idea…che tra l'altro non sapevo nemmeno che esistesse…
Confermo…si fanno buoni affari!
28 ottobre 2010 a 11:49
Avevo capito che gli avevi chiesto se nell'auto era compresa "Ilaria Condizionata"…..eheheh…….me sembra una pubblicità che fanno ultimamente in cui comprano un'auto al buio…..a me l'hanno fatta sparire al buio e quando mi sono svegliato pensavo di essere ubriaco ma purtroppo ero pure troppo lucido!!