Sono passati 15 anni da quell’ennesimo campionato di Eccellenza andato a puttane con ben 2 spareggi persi, dove portavamo numeri da Serie C ma gridavamo Basta Ultras Solo Ruccutoni, consapevoli che il Calcio andava in una direzione ormai opposta alla nostra. A noi non importava se la destinazione fosse Priverno, il Flaminio o Forte dei Marmi… ovunque ci bastava stare insieme e comunque ci avrebbero odiato come gli ultimi pezzenti, nonostante portassimo incassi mai visti a certe latitudini. Facevamo comodo ed eravamo scomodi… la dice tutta sul fatto che non eravamo noi in contraddizione. Potrebbe sembrare facile non esserlo, quando riguarda tifosi di una squadra che non è mai riuscita ad arrivare tra i professionisti, ma pochi sono riusciti a restare fedeli come noi ad una squadra che non vince mai. Bastavano 11 tigrotti in campo, il resto non importava e a dirla tutta avevano un’importanza relativa gli stessi 11 in maglia biancoceleste: quante partite ho vissuto con le spalle al campo, rivolto a quello spettacolo sugli spalti! Abbiamo visto giocatori avversari festeggiare un gol sotto il nostro settore, perché non avevano loro tifosi neanche in casa. Squadre che hanno vinto gli spareggi contro di noi, portare tifosi di altre cittadine, con altri colori, a fare il tifo per loro. Abbiamo seguito il nostro Terracina su una collina, da una strada, tra le macerie… in culo al mondo! Ci hanno chiuso lo stadio di casa per inagibilità quando era un fiore all’occhiello rispetto ai posti in cui eravamo costretti ad emigrare da chi forse pensava di poterci scoraggiare. E noi, per tutta risposta, ci presentavamo in massa. Comodi per alcuni, scomodi per altri… noi eravamo coerenti e sulla stessa lunghezza d’onda. Le onde e i marosi non ci avrebbero impaurito.
Abbiamo quindi fondato questo blog per farci 4 risate e per condividere quella strana amicizia della domenica, quegli affetti sinceri che nascono tra persone di una realtà in cui normalmente ci si sputa in faccia tra concittadini, quella Curva che è stato il fenomeno di aggregazione trasversale a politica, cultura, ceto sociale, più longevo e duraturo della nostra storia.
“Ci siamo seduti dalla parte del torto” allora… e lì ci trovano oggi, quelli che allargano le braccia alla notizia che 12 squadre si sono fatte una Superlega coi soldi della JP Morgan, dove gli altri non possono accedere. Tecnicamente è un po’ come se uno prendesse gli schiaffi al campetto della San Damiano e decidesse di andarsene a giocare nel giardino della sua villa… dal punto di vista dell’etica sportiva è la conferma di un fallimento strategico. Qualcuno, nostro malgrado ha deciso che le società calcistiche diventassero aziende ed i tifosi clienti. Scelta già scellerata di per sé dal momento che il rischio d’impresa nello sport è elevato, la concorrenza è più che agguerrita, gli assett principali soggetti all’imponderabile. Da lì, l’operazione è stata quella di allargare la clientela, quindi più partite, più dirette TV, più velocità, meno ultras e meno tecnica. Emarginati gli ultras, allontanati gli intenditori, allargata la fetta di utenti pronti a bruciare e cambiare canale, una volta capito che il “prodotto” era in realtà scadente e deperibile in fretta. Che ad oggi 12 società si trovino indebitate e facciano cartello non stupisce certo noi, nemmeno ci impaurisce: una multinazionale di servizi finanziari che sborsa 3,5 miliardi ragiona in termini ancora più stringenti di un’azienda… se anche solo un 10% di “utenti” previsti decide di boicottare l’impresa, per qualsiasi motivo, ti mollano e ti salutano senza nemmeno la stretta di mano. E se a qualcuno è rimasto almeno un briciolo di coerenza, sta cosa la dovrebbe schifare.
Noi siamo sempre lì, comodi o scomodi è il posto nostro. Mentalità Ruccutona ha avuto il suo mondiale inclusivo di Barras-Birras in tempi non sospetti e ci siamo pure divertiti, fieramente con un’apetta, nu zoccol e na ciavatta!